Ipnosi regressiva e progressiva karmico esistenziale
Il termine ipnosi (dal greco hypnos, sonno) fu introdotto da James Braid, medico scozzese, nella prima metà del 1800 per le analogie che a quel tempo sembravano esserci fra le manifestazioni del sonno fisiologico e quelle che si avevano in quella condizione particolare. In realtà, solo apparentemente la persona ipnotizzata sta dormendo e oggi sappiamo che il sonno non ha nulla a che fare con l'ipnosi, ma con un particolare funzionamento dell'organismo in cui sono coinvolti aspetti neuro-psico-fisiologici, una relazione interpersonale e l'impiego di potenzialità individuali del soggetto. Famosa è la frase di M. Erickson “L’ipnosi non esiste, tutto è ipnosi”.... L’ipnosi viene intesa, stereotipicamente, come qualcosa di indotto dall’esterno e invece è un meccanismo fisiologico comune a tutti gli esseri umani che viene semplicemente replicato e indotto in momenti specifici dall’ipnotista.L’individuo ha bisogno di ascoltarsi per potersi capire, ascoltare i propri pensieri è possibile solo se si esprimono a un “altro” da noi in grado di ascoltarci. Non basta il pensiero, il pensare non è solo ma accompagnato da troppe identità oltre la nostra: il pensiero è un coro che trova difficoltà a realizzare una voce identificabile e responsabile. Ascoltare e ascoltarsi è fondamentale per identificarsi.Dialogare vuole dire co-costruire il significato che diamo alla nostra realtà, la quale prende forma dalla nostra posizione, dalla nostra esperienza e dalla nostra conoscenza, da ciò che abbiamo appreso, e si intreccia con quella dell’altro, cambiando continuamente e costruendo nuove realtà e punti di vista, dove la specializzazione di ognuno è solo una posizione di riferimento, un mondo possibile, e non una posizione di identificazione, di realtà, di verità.L'ipnosi regressiva si inserisce molto bene nel nostro dialogo interiore perchè è finalizzata a far emergere vissuti che, rigettati dalla mente o da essa sconosciuti, persistono all’interno della coscienza, creano blocchi e resistenze, ostacolano lo sviluppo dei talenti, delle potenzialità mentali e spirituali, contrastano l'autorealizzazione, il percorso evolutivo, determinano atteggiamenti disturbanti, causano patologie psichiche e fisiche. L’ipnosi regressiva permette di rivivere episodi sia positivi che negativi vissuti in passato. Può servire per raggiungere il cuore di molti problemi psichici e risolverli, con ricadute positive sul benessere.Ogni cosa che vediamo o sentiamo in una regressione proviene da noi, dalle profondità del nostro inconscio, o della nostra anima, quindi ha un messaggio importante per la nostra vita. Qualsiasi momento di forti emozioni può essere debilitante e può far soffrire le persone. L’ipnosi cerca di porre fine a questa sofferenza, cerca di mostrare alle persone che non hanno bisogno di soffrire. L’ipnosi cambia il modo in cui opera l’intero paesaggio mentale della persona. Dentro di noi ci sono pezzi di storia, come all’interno del nostro DNA. Noi li rappresentiamo, anche se a volte non ci riesce di dare spiegazioni valide, ma parliamo di meccanismi, attraverso i quali ci diamo “pace”. Spesso darsi spiegazioni vuol dire precludersi la possibilità di progredire. Lavoriamo come una MACCHINA DEL TEMPO andando INDIETRO CON LA REGRESSIONE, AVANTI CON I SOGNI e la PROGRESSIONECon l’ipnosi regressiva è possibile anche entrare in contatto con le vite precedenti ciò ha l’intento di aiutare la persona ad accedere ad uno stato di trance ove è possibile vivere esperienze emotivamente coinvolgenti avvenuti in contesti spazio – temporali distanti dalla vita presente. Il tema dell’ipnosi regressiva è da tempo al centro di un dibattito circa la validità e la veridicità di tali esperienze. Diversi autori propongono visioni differenti circa queste esperienze ipnotiche e forniscono diverse tipologie di spiegazione che possono essere così sintetizzate: • Ipnosi regressiva come un momento di sogno lucido o di fantasticheria, ove le immagini e le scene percepite non sono nient’altro che una costruzione fantasiosa del soggetto. A questo filone appartiene la tecnica del viaggio immaginifico di Jung, in cui il soggetto viene guidato in un percorso di immaginazione, il che è comunque terapeutico; • Ipnosi regressiva come un’esperienza in cui si manifestano immagini, pensieri, sensazioni celate alla nostra normale consapevolezza da uno stato di criptoamnesia. In sostanza, si tratterebbe di esperienze vissute nella vita presente e poi dimenticate. Durante l’esperienza regressiva si ha pertanto l’impressione di vivere qualcosa di nuovo e unico che in realtà è stato semplicemente obliato; • Ipnosi regressiva come esperienza spirituale – religiosa, strettamente correlata con il concetto di karma individuale. Secondo questa visione sarebbe possibile rivivere reali esperienze appartenute a vite precedenti, di cui l’anima continua a mantenere memoria, seppur inconscia, vita dopo vita; sarebbe anche possibile andare nello spazio di intervita, la dimensione tra le due vite, e lì accedere al contatto con i maestri, con le guide spirituali, incontrare nuovamente la nostra famiglia di anime o vedere il momento della programmazione della vita attuale, per rendersi conto se si è o meno sul percorso che avevamo deciso di compiere prima di incarnarci; • Ipnosi regressiva come esperienza di contatto con l’inconscio familiare, in cui secondo la visione psicogenealogica sono depositate le memorie degli antenati, i loro programmi non completati, i loro traumi, le loro abilità. Sarebbe così possibile accedere a vite vissute dai nostri antenati talvolta come se fossero nostre, identificandoci con esse; • Ipnosi regressiva come esperienza di contatto con l’inconscio collettivo, immenso serbatoio ove sono depositati simboli, immagini, archetipi, potenzialità (positive e negative) di un’umanità che condivide la stessa cultura. Questo porterebbe ad incarnare temi, personaggi, vite o accadimenti in un certo senso universali, facendo esperienza di archetipi che tutti condividiamo (la madre, il padre, il saggio, il mago o la maga, la prostituta, il monaco o la monaca).
L’ipnosi progressiva implica una focalizzazione sul proprio futuro, eventualmente anche su di un’ipotetica vita successiva. Immaginare il proprio futuro è un aspetto importante per una buona terapia, in quanto il cliente che intraprende un percorso orientato al cambiamento deve iniziare subito a ipotizzare una realtà futura differente dallo stato attuale. La costruzione dello stato desiderato, attraverso l’aumento delle possibilità di scelta, è un obiettivo terapeutico primario. La trance progressiva funge inoltre da antidoto contro il punto debole dell’ipnosi regressiva, che compare quando certi clienti (come i depressi) strumentalizzano le motivazioni del passato alla base dei propri problemi, come scuse (non certo valide) per rimanere ancorati alla loro immagine problematica odierna. Esistono tre tipi di spostamento temporale nel futuro che si possono attuare durante la trance progressiva: 1. Progressione nella vita attuale: consiste nel mandare la mente del soggetto a un momento futuro concordato assieme, nel quale il suo obiettivo terapeutico o di autorealizzazione sarà compiuto, in modo da visualizzarlo in base a un processo di “come se”. Dopodiché l’ipnotista lo deve far regredire nel tempo fino a giungere al momento presente, in modo da fargli osservare, almeno a grandi linee, il processo tramite il quale si concretizzerà lo stato da lui desiderato. 2. Progressione terminale: consiste nel condurre il soggetto fino al momento della sua morte, per poter in tal modo ricapitolare tutta la sua vita. Questo tipo di progressione ha un impatto emotivo più forte della precedente, ed è necessaria per favorire nell’individuo una progettazione che si avvalga maggiormente delle sue esperienze di vita. La si può usare per aiutare qualcuno a rivedere i parametri della propria vita o per fargli superare la paura della morte; coi potenziali suicidi di tipo esibizionistico, viene usata per far vedere loro cosa succederebbe davvero se morissero, ottenendo così un effetto dissuasivo (con i potenziali suicidi maniacali invece, non va usata assolutamente, perché potrebbe potenziare la loro autodistruttività).3 . Progressione alla vita futura: consiste nell’attuare una progressione terminale, che però continua fino a far osservare alla mente della persona la condizione in cui vivrà nella sua prossima vita. Anche in questo caso, come nella regressione, la visione avuta in trance può rispecchiare metaforicamente il proprio destino nella vita attualePerchè effettuare l’ipnosi regressiva e progressiva karmica esistenziale:- Possiamo toccare e sentire la nostra anima e intuire chi siamo realmente come esseri spirituali;
- Possiamo scoprire l’amore senza restrizioni e incondizionato. Comprendere quanto siamo divini e sacri, preziosi e amati;
- Possiamo scoprire lo scopo della nostra anima e perché siamo qui su questo pianeta;
- Siamo in grado di comprendere le dinamiche che sono alla base di relazioni importanti – sia negative che meravigliose;
- Possiamo alleviare alcuni disturbi fisici;
- Possiamo anche curare problemi emotivi come paure, fobie e trasformare le convinzioni tossiche che ci fanno sentire impotenti, immeritevoli e abbandonati;
- Otteniamo la cosiddetta “prospettiva dell’anima”. In realtà, questo cambierà il modo in cui vediamo noi stessi, anche le nostre vite e relazioni;
- Doni e talenti latenti non sfruttati possono risvegliarsi in noi;
- Riceviamo amore e insegnamenti dalle nostre guide spirituali;
- Possiamo comprendere i traumi dell’infanzia e vita uterina;
- E’ possibile anche connetterci con la nostra famiglia animica e le anime affini che sono oltre la nostra famiglia sulla terra;
- Possiamo sperimentarla nostra natura divina, la vera natura della gioia, dell’amore, dell’Unità e della pace
Tramite un percorso di ipnosi regressiva e progressiva karmica spirituale è possibile attivare le migliori risorse personali di ognuno per la soluzione dei propri problemi.